In queste giornate di attenzione mondiale sui comportamenti feroci di un’Europa sempre più incapace di “restare umana”, ripropongo la mia recensione su ChronicaLibri a una raccolta di poesie splendida: Alla fine è la parola, di Hilde Domin, edita da Del Vecchio Editore: una donna migrante, profuga per necessità, ma anche fortunata nell’aver trovato la maniera di sopravvivere ai dolori delle separazioni.
http://www.chronicalibri.it/2014/01/alla-fine-e-la-parola-che-fa-sopravvivere-agli-esili/
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Autore: Giulio Gasperini
Nato nella Maremma toscana trent'anni fa (ora più, ora meno), studente a Firenze e Roma, adesso operatore sociale ad Aosta. Senza dubbio si può definire un "migrante". Ma solo per passione, perciò fortunato. Al quarto libro di poesie ("Migrando", END Edizioni, 2014), cercare di star fermo il meno possibile: non ha ancora trovato nessun antidoto (ammesso che lo stia cercando) alla sua irrequietudine. In uscita, il libro da lui curato con la collega Tiziana Gagliardi "Stran(i)eri. Storie di alfabetizzazione" (END Edizioni, 2019) che raccoglie l'esperienza dei tre anni della Scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo e profughi di Aosta.
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