La propaganda.

La metafora disneyana della propaganda leghista e della destra sovranista

La bella e la bestia è, incontestabilmente, un capolavoro.

Film del 1991, fu primo cartone animato a guadagnarsi la candidatura come “Miglior film” agli Oscar.

Tanti aspetti me lo fanno adorare: dalla canzone “Beauty and the beast” cantata da Céline Dion e vincitrice dell’Oscar; dalla morte per AIDS del compositore Howard Ashman, scomparso poche settimane prima del rilascio del film; dalla presenza di Angela Lansbury come doppiatrice, nell’originale, di Mrs. Bric; l’amore di Belle per i libri e l’invidia (pacifica) che provo per la grande biblioteca del castello della Bestia.

Ma ieri sera, all’ennesima proiezione su Rai Uno, mi è apparso chiaro, chiarissimo, un altro motivo di ammirazione: la scena nella quale Gaston, agitando lo specchio magico, aizza la massa contro la Bestia, per bieche motivazioni di meschino tornaconto personale, è apparsa come la perfetta metafora disneyana della propaganda leghista e della destra sovranista non solo in Italia ma sotto ogni cielo. Perché i sovranisti son la stessa montagna di merda ovunque.

Mi astengo, ovviamente, da qualsiasi considerazione sulla massa e la sua incapacità di visione acritica. Rinunciare al libero arbitrio (e pensiero) e preferire la propaganda al pensiero autonomo è una colpa vergognosa.

La conoscenza è un atto d’amore, perché ci rende liberi.

bestia14

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Autore: Giulio Gasperini

Nato nella Maremma toscana trent'anni fa (ora più, ora meno), studente a Firenze e Roma, adesso operatore sociale ad Aosta. Senza dubbio si può definire un "migrante". Ma solo per passione, perciò fortunato. Al quarto libro di poesie ("Migrando", END Edizioni, 2014), cercare di star fermo il meno possibile: non ha ancora trovato nessun antidoto (ammesso che lo stia cercando) alla sua irrequietudine. In uscita, il libro da lui curato con la collega Tiziana Gagliardi "Stran(i)eri. Storie di alfabetizzazione" (END Edizioni, 2019) che raccoglie l'esperienza dei tre anni della Scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo e profughi di Aosta.

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