Quando tutto questo sarà finito, inevitabilmente avremo bisogno di ripensare tutto il nostro alfabeto. Avremo bisogno di battezzare ogni parola, in modo nuovo, di dare un senso e un significato completamenti stravolti per ogni significante del nostro dizionario, sia privato che comunitario. Sarà uno sforzo immane, parimenti importante rispetto alla ripartenza dei nostri lavori e delle nostre abitudini, alla ricerca di una supposta e presunta normalità che non è mai, effettivamente (forse), esistita; o, se esistente, probabilmente proprio la parte più sbagliata su cui avremmo potuto aver fiducia. Dovremmo compiere uno sforzo sovrumano per ricompilare una nuova Enciclopedia, tutto un sapere e un patrimonio comunitario da rivalutare e probabilmente ricomporre. Le crisi (parola che viene dal verbo greco krino e significa, in prima istanza, separare-discernere-valutare) accadono non solo per metterci in difficoltà ma anche per darci l’opportunità di ripensare e di mettere in discussione quello che era dato per assodato; ci accordano il privilegio di poter tornare a riflettere e, nel dubbio, cambiare strada e strategia. So affrontare le questioni attraverso la parola, è l’unico mio “talento” (nella biblica accezione). Ed è per questo che vi presenterò il mio personale alfabeto della quarantena, un po’ narrativo un po’ poetico. Giorno dopo giorno.
Un nuovo alfabeto ai tempi del Covid19
