A voce alta: “Archeologia d’amore” di Giuliana Rigamonti
L’ipocrisia di chi adesso ha scoperto che si è congiunti solo per sangue o riconoscimento amministrativo e pubblico è piuttosto destabilizzante: ci sono “famiglie” che per lungo tempo hanno dovuto vivere precariamente e combattendo ogni giorno per il riconoscimento di uno straccio di diritto. Oggi parliamo di amore e #avocealta leggo Archeologia d’amore della poetessa valtellinese ed esperta egittologa Giuliana Rigamonti.
Nato nella Maremma toscana trent'anni fa (ora più, ora meno), studente a Firenze e Roma, adesso operatore sociale ad Aosta. Senza dubbio si può definire un "migrante". Ma solo per passione, perciò fortunato. Al quarto libro di poesie ("Migrando", END Edizioni, 2014), cercare di star fermo il meno possibile: non ha ancora trovato nessun antidoto (ammesso che lo stia cercando) alla sua irrequietudine. In uscita, il libro da lui curato con la collega Tiziana Gagliardi "Stran(i)eri. Storie di alfabetizzazione" (END Edizioni, 2019) che raccoglie l'esperienza dei tre anni della Scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo e profughi di Aosta.
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