Nato nella Maremma toscana trent'anni fa (ora più, ora meno), studente a Firenze e Roma, adesso operatore sociale ad Aosta. Senza dubbio si può definire un "migrante". Ma solo per passione, perciò fortunato. Al quarto libro di poesie ("Migrando", END Edizioni, 2014), cercare di star fermo il meno possibile: non ha ancora trovato nessun antidoto (ammesso che lo stia cercando) alla sua irrequietudine. In uscita, il libro da lui curato con la collega Tiziana Gagliardi "Stran(i)eri. Storie di alfabetizzazione" (END Edizioni, 2019) che raccoglie l'esperienza dei tre anni della Scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo e profughi di Aosta.
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3 pensieri riguardo “A mia madre.”
Tra i film di Almodovar spacca anche Volver: l’hai visto?
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Certo! E tra i due non saprei proprio scegliere con sicurezza il mio preferito.
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Hai ragione, sono entrambi troppo belli. E anche Julieta è un vero capolavoro. Ripensandoci avrebbe meritato un posto in questa classifica: https://wwayne.wordpress.com/2019/12/01/i-10-film-piu-belli-del-decennio/. Grazie per la risposta! 🙂
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