A voce alta: Finirai all’inferno fratello di Yahya Hassan
La sua raccolta poetica Yahya Hassan ha venduto nella sola Danimarca più di 120.000 copie, risultato miracoloso per un’opera di poesia. Apolide palestinese residente a Copenaghen, nato nel 1995 e morto poche settimane fa, Yahya Hassan è poeta feroce e crudo, contrario a qualsiasi netiquette e mediazione: una scrittura dura che contesta tutto, dalla sua religione strumentalizzata, al senso di alienazione del profugo, alle forme statali dell’accoglienza e dell’integrazione. #Avocealta oggi la sua durissima Finirai all’inferno fratello.
Nato nella Maremma toscana trent'anni fa (ora più, ora meno), studente a Firenze e Roma, adesso operatore sociale ad Aosta. Senza dubbio si può definire un "migrante". Ma solo per passione, perciò fortunato. Al quarto libro di poesie ("Migrando", END Edizioni, 2014), cercare di star fermo il meno possibile: non ha ancora trovato nessun antidoto (ammesso che lo stia cercando) alla sua irrequietudine. In uscita, il libro da lui curato con la collega Tiziana Gagliardi "Stran(i)eri. Storie di alfabetizzazione" (END Edizioni, 2019) che raccoglie l'esperienza dei tre anni della Scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo e profughi di Aosta.
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