Una mia poesia, tratta da Migrando (End Edizioni, 2014).
La Porta d’Europa.
Sulla soglia traccio un solco con
la punta della scarpa. L’orizzonte
tutt’attorno di azzurro si scontorna
e squaderna un respiro di vento.
L’ombra cala, si appoggia alla terra,
solleva la polvere che dovunque si
posa. Non conosco direzioni né
provenienze, come acqua che si finge
incolpevole e innocente travasa.


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Autore: Giulio Gasperini
Nato nella Maremma toscana trent'anni fa (ora più, ora meno), studente a Firenze e Roma, adesso operatore sociale ad Aosta. Senza dubbio si può definire un "migrante". Ma solo per passione, perciò fortunato. Al quarto libro di poesie ("Migrando", END Edizioni, 2014), cercare di star fermo il meno possibile: non ha ancora trovato nessun antidoto (ammesso che lo stia cercando) alla sua irrequietudine. In uscita, il libro da lui curato con la collega Tiziana Gagliardi "Stran(i)eri. Storie di alfabetizzazione" (END Edizioni, 2019) che raccoglie l'esperienza dei tre anni della Scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo e profughi di Aosta.
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