A voce alta: Foresta mio dizionario di Marcia Teophilo
Una delle lezioni che avremmo dovuto imparare dal Coronavirus sarebbe stata quella di tornare a rispettare la Natura, che esiste a prescindere dall’umanità (e senza la quale l’umanità non può sopravvivere). Ecco le parole della grande cantrice dell’Amazzonia, la poetessa e antropologa Marcia Teophilo, con la sua Foresta mio dizionario, a voce alta, con la mia pessima pronuncia del brasiliano (Carla aiutami tu).
Nato nella Maremma toscana trent'anni fa (ora più, ora meno), studente a Firenze e Roma, adesso operatore sociale ad Aosta. Senza dubbio si può definire un "migrante". Ma solo per passione, perciò fortunato. Al quarto libro di poesie ("Migrando", END Edizioni, 2014), cercare di star fermo il meno possibile: non ha ancora trovato nessun antidoto (ammesso che lo stia cercando) alla sua irrequietudine. In uscita, il libro da lui curato con la collega Tiziana Gagliardi "Stran(i)eri. Storie di alfabetizzazione" (END Edizioni, 2019) che raccoglie l'esperienza dei tre anni della Scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo e profughi di Aosta.
Leggi tutti gli articoli di Giulio Gasperini