Una poesia che attinge al popolare e alle piccole cose, quella dell’armeno Daniel Varujan, trucidato nel 1915 a soli 31 anni dalla furia del genocidio. Recuperato da un agente segreto, il manoscritto de Il canto del pane vede la pubblicazione solo nel 1921. Questa, #avocealta, è una delle poesie contenute nella raccolta, Ritorno.
Nato nella Maremma toscana trent'anni fa (ora più, ora meno), studente a Firenze e Roma, adesso operatore sociale ad Aosta. Senza dubbio si può definire un "migrante". Ma solo per passione, perciò fortunato. Al quarto libro di poesie ("Migrando", END Edizioni, 2014), cercare di star fermo il meno possibile: non ha ancora trovato nessun antidoto (ammesso che lo stia cercando) alla sua irrequietudine. In uscita, il libro da lui curato con la collega Tiziana Gagliardi "Stran(i)eri. Storie di alfabetizzazione" (END Edizioni, 2019) che raccoglie l'esperienza dei tre anni della Scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo e profughi di Aosta.
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