Illustre animatrice di salotti letterari e della vita intellettuale di Parigi, a cavallo tra Ottocento e Novecento, Anne de Noailles (nata Principessa Bibesco Bassaraba de Brancovan, di origine romena) fu anche scrittrice, ultimamente piuttosto ridimensionata, ma sicuramente acuta testimone dello stile e del modo di poetare di quel periodo. Oggi, #avocealta, leggo una sua poesia.
Nato nella Maremma toscana trent'anni fa (ora più, ora meno), studente a Firenze e Roma, adesso operatore sociale ad Aosta. Senza dubbio si può definire un "migrante". Ma solo per passione, perciò fortunato. Al quarto libro di poesie ("Migrando", END Edizioni, 2014), cercare di star fermo il meno possibile: non ha ancora trovato nessun antidoto (ammesso che lo stia cercando) alla sua irrequietudine. In uscita, il libro da lui curato con la collega Tiziana Gagliardi "Stran(i)eri. Storie di alfabetizzazione" (END Edizioni, 2019) che raccoglie l'esperienza dei tre anni della Scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo e profughi di Aosta.
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