A voce alta: Il canto delle crisalidi di Carlo Michelstaedter
Carlo Michelstaedter visse solo 23 anni; nel 1910, a Gorizia, pose fine alla sua vita con un colpo di rivoltella, prima di riuscire a discutere la sua tesi in filosofia greca, La persuasione e la rettorica, pubblicata poi postuma. Autore di alcune poesie filosofiche particolarmente interessanti, scrive squadernando la sua capacità di analisi chirurgica della parola, vettore di un pensiero complesso e compiuto. Oggi, #avocealta, leggo la sua Il canto delle crisalidi.
Nato nella Maremma toscana trent'anni fa (ora più, ora meno), studente a Firenze e Roma, adesso operatore sociale ad Aosta. Senza dubbio si può definire un "migrante". Ma solo per passione, perciò fortunato. Al quarto libro di poesie ("Migrando", END Edizioni, 2014), cercare di star fermo il meno possibile: non ha ancora trovato nessun antidoto (ammesso che lo stia cercando) alla sua irrequietudine. In uscita, il libro da lui curato con la collega Tiziana Gagliardi "Stran(i)eri. Storie di alfabetizzazione" (END Edizioni, 2019) che raccoglie l'esperienza dei tre anni della Scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo e profughi di Aosta.
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