A voce alta: Haraga di Ingrid de Kok

Termine controverso, “haraga” (che significa “colui che brucia”) è un’autodefinizione dei migranti che bruciano i propri documenti per non essere identificati e cercare di arrivare in Europa, soprattutto dal Maghreb. Il termine “haraga” diventa così l’azione stessa del “bruciare mare e confini”. Oggi, #avocealta, la poesia Haraga della scrittrice sudafricana Ingrid de Kok.

Pubblicità

A voce alta: “Archeologia d’amore” di Giuliana Rigamonti

L’ipocrisia di chi adesso ha scoperto che si è congiunti solo per sangue o riconoscimento amministrativo e pubblico è piuttosto destabilizzante: ci sono “famiglie” che per lungo tempo hanno dovuto vivere precariamente e combattendo ogni giorno per il riconoscimento di uno straccio di diritto. Oggi parliamo di amore e #avocealta leggo Archeologia d’amore della poetessa valtellinese ed esperta egittologa Giuliana Rigamonti.