Il poeta noto come Adonis è nato in Siria, nel 1940, ma ha vissuto a lungo prima a Beirut e poi a Parigi. Voce potente del panorama poetico in lingua araba, ha fondato il gruppo Tammuzi, dal nome di una divinità babilonese: obiettivo del gruppo è quello di esprimere una volontà di rinascita culturale araba, rileggendo il patrimonio in chiave non nazionalistica o religiosa ma con una spinta decisiva verso la modernità. È un grande cantore d’amore, e proprio una sua poesia d’amore leggo oggi, #avocealta.
Nato nella Maremma toscana trent'anni fa (ora più, ora meno), studente a Firenze e Roma, adesso operatore sociale ad Aosta. Senza dubbio si può definire un "migrante". Ma solo per passione, perciò fortunato. Al quarto libro di poesie ("Migrando", END Edizioni, 2014), cercare di star fermo il meno possibile: non ha ancora trovato nessun antidoto (ammesso che lo stia cercando) alla sua irrequietudine. In uscita, il libro da lui curato con la collega Tiziana Gagliardi "Stran(i)eri. Storie di alfabetizzazione" (END Edizioni, 2019) che raccoglie l'esperienza dei tre anni della Scuola di italiano DoubleTe per richiedenti asilo e profughi di Aosta.
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